Da Piazza Sant'Andrea, che presenta l'antica fontana del Leone, si entra nel cuore della contrada Lavagine, che nella sua parte inferiore è costituita da un dedalo di viuzze, tra cui l'antica Via dei Vasari, che ospita il Ristorante Vecchia Urbino a pochi passi da uno dei quattro accessi alla cittadina Feltresca, Porta Lavagine. I locali del Ristorante che una volta appartenevano alla Casa Viviani, sono colloccati in un edificio del XVI secolo che oggi ospita anche il Centro di Incisione Internazionale appartenente all’Accademia Raffaello. Il Ristorante Vecchia Urbino inoltre offre alla clientela, grazie alle grandi finestre della sala da pranzo, una meravigliosa vista sulla campagna circostante e sulle splendide colline delle Cesane, affacciandosi inoltre nel cortile sottostante in cui soleva giocare “il piccolo ricciol biondo ” Giovanni Pascoli. Il locale, tranquillo e accogliente, con 50 coperti (capienza massima 120 posti in caso di comitive e gruppi organizzati) disposti in una grande sala, che nel 600 ospitava un granaio, è caratterizzato da particolarissimi e raffinati arredi, giocando sulla suggestione di raffinate tele locali, stampate a mano, lampadari artigianali rinascimentali a forma di stella, sedie in noce sullo sfondo di travi chiare e di mattoni a vista. La cucina proposta dal locale è strettamente legata alla tradizione locale (tartufo, funghi porcini, carne marchigiana, Prosciutto di Carpegna) ed è caratterizzata da un ampia gamma differenziata di paste fatte in casa e da piatti preparati al momento con richiami alla cucina marinara di Fano (utilizzando pesce fresco tra cui ricordiamo il famoso brodetto di pesce alla fanese). La cantina del Ristorante offre inoltre alla clientela la possibilità di degustare le migliori etichette marchigiane ed italiane. Ampia è inoltre la scelta di una delle materie prime principi su cui si fonda la cucina mediterranea, l’olio di oliva, con prodotti selezionati sia a livello locale che della restante parte della magnifica penisola Italiana. La proprietà gestisce il locale da 28 anni, basandosi sulla convinzione che “il progresso di un popolo è strettamente legato al progresso dell’arte e della scienza dell’alimentazione ”