VIVERE OGGI LA ROCCA
Tra banchetti rinascimentali e rievocazioni in costume
La storia di Mondavio è la storia dei Malatesta, dei Montefeltro, dei Della Rovere. È la storia di una città inespugnabile, come la maestosa e suggestiva Rocca Roveresca innalzata tra il 1482 e il 1492 per volontà di Giovanni Della Rovere, duca di Mondavio. È la storia di una città fatta su immagine e somiglianza delle fattezze dell’Uomo vitruviano di Vinciana memoria, il cui capo è la Rocca, Corso Roma il corpo, la Chiesa di San Francesco il cuore e tutti i vicoli e le viuzze gli arti. La sua forma particolare, provvista di base ottagonale e pareti trapezoidali, genera un curioso effetto ottico: sembra quasi che le pareti si avvitino su sé stesse. Questo per permettere la costruzione di mura resistenti a ogni sparo di arma da fuoco, a ogni colpo di bombarda.
La struttura, eretta su disegno di Francesco Di Giorgio Martini, è un capolavoro assoluto dell’architettura militare rinascimentale, con la sua torretta di rinfianco, il suo poderoso mastio poligonale, i suoi immensi cinque piani. La fortezza venne adibita a carcere maschile e femminile dopo la metà del Seicento e oggi ospita il Museo di Rievocazione Storica e l’Armeria: statue in gesso di soldati e macchine da guerra come catapulte e torri mobili sono fedelmente ricostruiti. La Rocca oggi rivive anche di serate rinascimentali organizzate nella sala del banchetto o nel mastio: ci si sveste degli abiti quotidiani per calarsi in quelli di dame o cavalieri rinascimentali, si banchetta con piatti tipici del Quattrocento a base di cacciagione e si mangia con le mani. Fiaccole e candele illuminano gli ambienti, spettacoli danzanti allietano le serate. Menzione d’onore spetta alla rievocazione storica della Caccia al Cinghiale, in cui la Rocca fa da palcoscenico a esibizioni di duellanti, gare di tiro con l’arco e recite teatrali.