Sant’Angelo in Vado, antichissimo borgo che trae le sue origini dalla romana Tifernum Mataurense, dove convivono in armonia arte, cultura e tradizioni che si confondono nelle acque del dolce e tranquillo fiume Metauro che l’attraversa, tanto amato dal Tasso che lo descrisse: “O del grand’appennino figlio picciolo sì ma glorioso, e di nome più chiaro assai che d’onde;fugace peregrino a queste tue cortesi amiche sponde per sicurezza vengo e per riposo…”.
Attraversando il borgo odierno, perfettamente conservato, sono ancora facilmente leggibili le caratteristiche medioevali con vie strette e ben curate che ci portano in viaggio nel tempo in un’epoca di dame e cavalieri, uno dei luoghi prediletti di Federico da Montefeltro, duca di Urbino e uno dei più importanti signori del suo tempo, patria di Taddeo e Federico Zuccari e di Francesco Mancini che hanno portato in alto, nel mondo dell’arte, il nome di Sant’Angelo. Ai più conosciuta come una delle capitali del Tartufo Bianco Pregiato, recentemente la terra ha donato "uno dei suoi frutti più preziosi, la scoperta di una meravigliosa e sorprendente Domus romana del I secolo d.c. da considerarsi una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi cinquanta anni”.
Che il Campo della Pieve a Sant’Angelo in Vado conservasse nel suo sottosuolo una cospicua porzione dell’abitato dell’antica Tifernum Mataurense era considerato cosa certa, documentata da una serie di indagini archeologiche, che nel 1999 hanno finalmente portato alla luce una grande residenza gentilizia, di epoca romana, denominata Domus del Mito.
Datata I secolo d.c. fa parte del Parco Archeologico del Municipium di Tifernum Mataurense. L’area dello scavo ha interessato una superficie di 1.000 mq ca. e ha riportato alla luce un ricco complesso di mosaici figurati di pregevole fattura e ottimamente conservati, che si possono considerare il più cospicuo tesoro ritrovato nelle Marche negli ultimi anni. La qualità e la ricercatezza delle opere inseriscono l’antica Tifernum in un’ampia circolazione di maestranze specializzate, denotando quindi la presenza di una committenza colta e raffinata. I pavimenti musivi, esibiscono soggetti vari tra i quali spiccano quelli a tema mitologico. Vi daranno il benvenuto all’ ingresso Nettuno e sua moglie Anfitrite issati sul Carro trionfale attorniati da delfini che danzano. Potrete vedere Bacco, il dio del vino e rimarrete pietrificati alla presenza di Medusa, il tutto circondato da un fastoso repertorio di motivi geometrici in bianco e nero.
Orari: da martedì a domenica dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.00
Biglietteria: Ufficio Turistico Piazza Umberto I (0722 88455 - 342 3557996)